Disordini temporomandibolari TMD disturbi TMJ a chi rivolgersi

Disordini temporomandibolari: a chi rivolgersi

Disordini temporomandibolari: a chi rivolgersi

I disturbi TMJ o TMD

I disordini temporomandibolari colpiscono oltre il 7% della popolazione, in modo particolare le donne e le persone tra i 20 e i 40 anni. Si tratta di una disfunzione che interessa l’articolazione temporomandibolare, che collega la mandibola alle ossa temporali del cranio, e i muscoli che ne permettono il movimento.

L’articolazione temporomandibolare, abbreviato in ATM in italiano e in TMJ in inglese, si configura come l’articolazione più complessa del corpo e una disfunzione che interessi questa parte del corpo ha spesso delle conseguenze dolorose che si irradiano al volto o alla schiena, tanto da dare sintomi molto vari che a volte è difficile ricondurre ai disturbi al TMJ.

Tra i sintomi più caratteristici, che possono fungere da campanello d’allarme rispetto alla necessità di rivolgersi a un professionista per i disturbi TMJ, ci sono i click o rumori mandibolari (nell’atto di aprire o chiudere la bocca) e il dolore al volto, specialmente sotto le orecchie.

Altri sintomi tipici dei disordini temporomandibolari TMD o disturbo al TMJ sono mal di denti, mal di testa, dolori al collo, vertigini, pseudovertigini o instabilità posturale, mal d’orecchi, diminuzione dell’udito (ipoacusie), dolore alla spalla superiore e ronzio alle orecchie (acufeni), fastidio o dolore nell’aprire o chiudere la bocca, blocco della mandibola, indolenzimento ai muscoli del volto, gonfiore ai lati del viso, problemi di masticazione e di deglutizione.

Se riconosci qualcuno dei sintomi elencati e sospetti di soffrire di disordini temporomandibolari TMD o disturbi al TMJ, ecco alcuni professionisti a cui puoi rivolgerti.

Disordini temporomandibolari: a chi rivolgersi

Per i disordini temporomandibolari TMD o disturbi al TMJ è possibile rivolgersi a diverse tipologie di professionisti. Tra questi, analizziamo brevemente il ruolo della gnatologia, della fisioterapia e dell’osteopatia nel trattamento dei TMD o disturbi TMJ.

Lo gnatologo

La gnatologia è una branca della medicina afferente all’odontoiatria che studia la fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare e si occupa della clinica a esso relativa.

Lo gnatologo, quindi, è generalmente un dentista che ha deciso di specializzarsi nel settore della gnatologia.

Gli strumenti a portata dello gnatologo, che saranno utili per la diagnosi dei disturbi al TMJ o disordini temporomandibolari TMD, sono:

  • il kinesiografo o chinesiografo, uno strumento che misura il movimento della mandibola sui tre piano dello spazio, la quantità di movimento mandibolare, la velocità, la direzione e il verso. L’esame con il kinesiografo permette di stabilire quindi il rapporto mandibolare cranico individuale e la situazione a livello articolare, occlusale e posturale;
  • l’elettromiografo, grazie al quale è possibile misurare l’attività elettrica dei muscoli masticatori in contrazione;
  • l’elettrosonografia, utile per analizzare obiettivamente quel rumore mandibolare che si osserva già clinicamente e associarlo all’esatto momento di apertura o chiusura della mandibola che lo determina.

Generalmente, per la cura dei disturbi TMJ o TMD, lo gnatologo propone l’uso del bite e/o una terapia farmacologica.

Cos’è il bite?

Il bite è una placca occlusale che si applica tra l’arcata dentale superiore e quella inferiore. Ne esistono di vari tipi, che prevedono costi molto diversi.

Esiste un tipo di bite preformato, che promette di adattarsi alla conformazione delle arcate dentali del paziente e che è possibile acquistare direttamente in farmacia a un costo limitato. Si tratta di un prodotto spesso non consigliato dai professionisti, in quanto non potendosi adattare completamente alla conformazione di chi lo usa, il suo utilizzo potrebbe determinare problemi anche seri (come lo spostamento dentale).

Il bite su misura viene invece prodotto direttamente dal dentista gnatologo sulla base dell’impronta dentale del paziente. In questo caso però il costo può andare da circa cento euro fino a diverse centinaia, risultando quindi difficilmente accessibile per alcune fasce di popolazione.

Insieme alle proposte più tradizionali, lo gnatologo potrebbe proporre di accompagnare la cura dei disordini temporomandibolari con delle esercitazioni che il paziente effettuerà in ambito domestico, grazie all’uso del TMD Relief, che richiede cicli di esercizio di soli due minuti. In questo modo si avrà modo di trattare il dolore causato dai TMD senza o riducendo drasticamente l’uso di farmaci e di procedere con la rieducazione del movimento mandibolare.

Il fisioterapista

La fisioterapia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni (congenite o acquisite) in diversi ambiti. Gli interventi terapeutici dei quali il fisioterapista si avvale sono vari, tra cui ci sono la terapia fisica, quella manuale/manipolativa e la chinesiterapia.

Si ritiene che i primi praticanti di fisioterapia risalgano al V secolo a.C., con Ippocrate e poi Galeno, che proponevano trattamenti come il massaggio, tecniche di terapia manuale e idroterapia.

Una volta diagnosticati i disturbi derivanti dalla disfunzione articolare della mandibola tramite test specifici, il fisioterapista potrà proporre varie tecniche fisioterapiche di terapia manuale:

  • Mobilizzazioni articolari come la distrazione assiale ed i glide
  • Manovre di allungamento muscolare
  • Tecniche di release miofasciale
  • Esercizi di controllo statico e dinamico
  • Trattamento cranio cervicale

Insieme a queste, è possibile procedere con un programma di esercizi che il paziente dovrà svolgere a casa.

La terapia con TMD Relief, che impegna per cicli di esercizi di soli due minuti, è una delle soluzioni che il fisioterapista potrebbe proporre come programma di esercizi da svolgere a casa, in modo da dare sollievo per il dolore e rieducare adeguatamente il movimento della mandibola.

L’osteopata

L’osteopatia è una terapia alternativa, inserita dall’OMS tra le medicine tradizionali e complementari, che prevede la manipolazione di alcune parti del corpo (in modo particolare collo, testa e schiena). L’osteopatia si basa sul principio olistico secondo cui il corpo umano è un’unità funzionale dinamica nella quale tutte le parti che lo compongono sono interconnesse. Un altro principio fondamentale nel quale l’osteopatia trova fondamento è quello per cui il corpo umano ha un principio autoregolatore e di autoguarigione.

Questo vuol dire che l’osteopata, senza l’ausilio di farmaci o strumenti, attraverso la manipolazione dei tessuti, indurrà l’autoguarigione di cui è naturalmente dotato l’organismo.

Nonostante siano tante le critiche ad essa avanzate da parte della comunità scientifica, che ne rivela il carattere pseudoscientifico che è alla base dei suoi fondamenti teorici, l’osteopatia è classificata come nuova professione sanitaria in Italia dal 2017.

Fonti

Hdental.it

Studioodontoiatricoscaletta.it

Ildentistamoderno.com

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2 commenti

  1. […] sintomi tipici del disturbo TMJ, specialmente se questi dovessero perdurare, allora consigliamo di rivolgersi a un professionista per intraprendere una […]

  2. […] Se le tecniche di prevenzione casalinghe non funzionano, ti consigliamo di rivolgerti a un professionista (in questo articolo ti aiutiamo a capire quale fa al caso tuo). […]

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